Psicoterapia Transpersonale
Ascoltarsi… abbiamo smesso o spesso facciamo fatica ad ascoltarci, in primo luogo ad ascoltare il nostro corpo e le emozioni che emergono da questo sentire, le quali sono spesso portatrici di una sofferenza che vorremmo allontanare in ogni modo.
Transpersonale vuol dire andare oltre (trans) la maschera (il termine “persona” stava ad indicare la maschera dell’attore nel teatro greco), ciò che copre il nostro Sé autentico, l’essenza e le potenzialità.
Tale maschera si formerebbe a partire dalle esperienze di vita, dal modo in cui ognuno risponde ad esse, secondo le sue particolarità (personali, familiari e socio-culturali).
Spesso però tale copertura, non permette più di ascoltarci, di sentirci e di sapere di cosa abbiamo veramente bisogno, generando una sofferenza che può trovare una possibile espressione in sintomi, segnali che assumono diverse manifestazioni a seconda della specifica situazione.
Ogni inibizione dei sistemi emotivi si riflette in un blocco della coscienza di sé e parallelamente in un blocco corporeo. Considerando che nel processo evolutivo il Sé Psicosomatico nasce come sé corporeo ed emotivo e, solo secondariamente, si sviluppano i processi cognitivi neocorticali, il lavoro psicoterapeutico che comprende pratiche psicocorporee come quello transpersonale, favorisce la liberazione di contenuti emotivi bloccati.
Ogni esperienza che viviamo è in primis un’esperienza corporea ed emotiva, in diretto contatto con le zone più primitive del nostro cervello, ove troverebbe la sua origine il vero centro del sé, come mostrano le ricerche in ambito neuropsicologico e in PNEI (Psico Neuro Endocrino Immunologia).
Il centro del sé, secondo tale prospettiva, è un “Sé Psicosomatico”, una coscienza unitaria che integra la parte corporea, emotiva e cognitiva in modo armonico.
La personalità, la maschera, si costruisce sulle esperienze che abbiamo vissuto – fisicamente ed emotivamente – e le convinzioni che da esse si sono originate.
La psicoterapia transpersonale favorisce processi di autoguarigione risvegliando le risorse già presenti in ognuno di noi.
La metafora che spesso utilizzo per spiegare alle persone questa modalità è quella della porta e della finestra: se si immagina di entrare in una stanza dalla porta principale (mente), ove però vi sono dei filtri colorati –nascosti -, i colori che si vedranno nella stanza non saranno quelli veri, autentici ma “mascherati” dai filtri. Viceversa, entrando dalla finestra (corpo) ove non è presente alcuna schermatura, sarà possibile vedere l’ambiente com’è realmente, andando a modificare i filtri nella porta principale: entrare in contatto con l’esperienza autentica per poi integrarla, da un punto di vista cognitivo, nella realtà ordinaria.
A tal fine si rivolge alle antiche tradizioni spirituali, come quelle mistiche fondate sulla meditazione e quelle sciamaniche fondate sull’estasi ed il contatto con le forze della natura. Attraverso visualizzazioni e movimenti del corpo, si contattano l’energia e la forza della terra, dell’aria, dell’acqua e del fuoco, le loro caratteristiche archetipiche, antichissime a livello di inconscio collettivo, favorendo stati di coscienza – modi di vedere la realtà – che possano promuovere una nuova percezione di sé e del mondo, che trova le sue radici nell’intima natura di ogni individuo.
In questo modo è possibile vivere l’esperienza secondo un processo di trasformazione che non ha nulla a che fare con lo sforzo o il dovere ma con il “sentire”.
Tali tecniche all’interno dell’approccio transpersonale vengono definite come “tecnologie del sacro”, volte a risvegliare l’unicità e sacralità di ogni individuo, con naturalezza come gli elementi della natura, che vivono anche in noi, nel nostro corpo, ci mostrano ogni istante.
Altri approfondimenti a questo link.